Raffaele Faccioli

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Faccioli ed il suo tempo

A Bologna l’accademismo ed il decorativismo continuavano ad essere pittura di riferimento…..in quella situazione stagnante emersero, a Bologna quattro figure di artisti, Luigi Bertelli, Luigi Busi,Luigi Serra, e Mario De Maria che insieme a Faccioli diedero lustro in Italia e nel mondo all’arte emiliana

Sorelline di latte

Faccioli e la sua arte

Faccioli è convinto che il suo lavoro di artista deve innanzitutto essere finalizzato a captare la vita e la storia profonda dei suoi personaggi siano essi storici o contemporanei. Il suo partecipare alla cultura verista, di cui l’aspetto deamicisiano è il più apparente, danno al Faccioli lusinghiere rispondenze sia nazionali che internazionali

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I Paesaggi

L’attività paesaggistica dell’artista fu intensa, “ i colori sono quelli reali, propri del bosco, delle foglie,della strada sterrata,della pietra ,delle tegole, delle case consunte dal tempo”. Nei suoi dipinti quello che il Faccioli concede alla pittura sono “ grumi di impasto, schegge di pennellate, abbandoni della materia”

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I Ritratti

Il Faccioli usa il rosso nei suoi ritratti per descrivere la luce, per illuminarli. L’artista non apre mai le finestre, la luce che viene dall’esterno non fa parte della sua estetica, quindi la luce è il rosso e rosso è qualsiasi oggetto o indumento che può creare la luce.

Signora con ombrellino rosso

La Modernità del Faccioli

La vera rivoluzione estetica del Faccioli fu quella di far assumere alla sua pittura la forma che egli aveva nel cuore e nella mente , vale a dire quella di scrivere romanzi di vite vissute, di quotidianità, di affetti, di gioie, di dolori, di incontri, di attese, di abbandoni, senza mai dimenticare i rapporti familiari, amicali e di lavoro, che fecero di lui un’artista amato dai suoi contemporanei per la sua arte e per se stesso.

“E’ pittore di intensa emotività, ritrattista forbito, spesso romantico, di una forza espressiva avvincente”

Alla ribalta, Zauli

2/11/01

“Ritrovarlo è stata una vera sorpresa. Bologna è stata sempre in contatto con i fermenti artistici italiani e internazionali e Raffaele Faccioli ce lo dimostra”

Alla ribalta, Zauli

2/11/01

“I premi vinti in Francia, Belgio, Germania, Stati Uniti lo testimoniano interprete di una pittura che prosegue un certo filone pittorico che parte dai Carracci”

Avvenire,

5/11/01

“Mi ha sorpreso il “Fido” un dipinto ad olio di tale forza espressiva da anticipare la modernità”

Alla ribalta, Zauli

2/11/01

“Raffaele Faccioli, chi era costui? Non si adombrino i numerosi suoi collezionisti e gli esperti d’ arte bolognese dell’ Ottocento, mà Raffaele Faccioli,

nato a Bologna nel 1845, è davvero il caso di esemplare di pittore stimato dai propri contemporanei e misconosciuto dai posteri, degnato di poche righe

persino nelle oltre mille pagine dedicate all’ Ottocento nella monumentale collana “La Pittura in Italia” edita da Electa un decennio orsono”

La Repubblica,

5/11/01